SportivamenteInsieme asd CANOTTAGGIO

Scuola Canottaggio e Dragon Boat presso il Circolo Sportivo Rai – Roma

Canottaggio

Anche i canottieri corrono

È una  domenica di gennaio, è mattina presto, fa freddo..che fai? Corri!

Appuntamento alle 8:30 al circolo, pronti per la corsa di Miguel, i ragazzi sono Francesco e Chiara Bernardi, Francesco Lulli, Filippo Tersigni, Sofia Cocolicchio, Flavia Busacca e Gabriele Dinu, che, non potendo correre, è venuto comunque per accompagnare la squadra. 

Arrivano tutti puntuali e ad accoglierli ci sono Marcello e Livia; da là comincia una lunga discussione sull’abbigliamento: manica lunga, manica corta, doppia maglia, pantaloncino, tuta, c’è chi vuole correre con le scarpe slacciate, con il piumino. Alla fine tra una discussione e l’altra finalmente si è pronti. I ragazzi sembrano un po’ storditi, tra l’addormentato e l’euforico, e soprattutto l’incredulo, insomma quasi non credono che stanno per fare 10 km di corsa. Si parte dal Circolo Rai e già sembra lungo il tratto dal circolo fino alla partenza che è al Foro Italico; lungo il tragitto si raccoglie l’altra podista, che è Claudia, storica amica dei Canottieri Rai e super motivatrice. Mentre si sta là al punto di partenza c’è tantissima gente, la musica, lo speaker, il sole, c’è un po’ di agitazione, si incontrano facce amiche e si è tutti contenti di salutarsi, con molto più entusiasmo di quello che sarebbe normalmente, perché si è contenti di stare là in quel posto e quando uno vede una persona che conosce vuol dire che con quella persona condivide qualcosa e ha ancora più piacere a vederla e perciò ci sono vecchi compagni di squadra, amici di altri circoli.. sembra tutto più bello e nel frattempo il freddo è già passato. Si avvicina il momento della partenza ed è immancabile la questione del pettorale.. e anche quest’anno siamo nel posto sbagliato, ma pazienza.. Lo speaker ha dato il via: Filippo è al telefono con un amico, perché ha paura di perdersi la felpa, i due Francesco, inseparabili (per ora!), sembrano tranquilli, le ragazze pensando di avvicinarsi alla partenza si allontanano nascondendosi dietro a un cespuglio, vicino a un gazebo, e si ritrovano per caso. Tra un leggero spintone e un altro si parte con tanto di prova video e sventolamento della bandiera del circolo. Passa il primo, il secondo, il terzo km, per alcuni più velocemente, per altri meno.. e si va. Si sceglie qualche schiena come punto di riferimento e si cercano i segnali dei chilometri tanto che quando non se ne vede qualcuno c’è grande scoramento e i metri non passano più, ma si continua ad andare, pure se si viene superati da vecchietti, vecchiette, pance varie; ogni tanto si domanda qualcosa al compagno di corsa e risponde qualcun altro, perché sembra di stare un po tutti nella stessa squadra.

Finalmente si arriva al quinto km e, quindi, superata la metà, sembra che sia finita: è da quando si comincia a fare sport che ti dicono che dopo la prima metà della gara il peggio è passato che dopo un po’ cominci a crederci anche tu o ti convinci di farlo e lo ripeti anche agli altri. Al sesto km Francesco Bernardi prova a fermarsi, ma viene intercettato da Claudia e Livia  a sinistra e destra che lo prendono a braccetto e a quel punto deve continuare per forza. Nel frattempo Filippo è andato avanti con la sacchetta con la bandiera del circolo da sventolare allo stadio, Francesco Lulli lo segue, dopo aver abbandonato l’amico, che all’arrivo è totalmente offeso con lui, invece ha fatto bene ad andare. E le tre ragazze seguono dietro sempre insieme senza mai fermarsi, quasi stringendosi le mani e contando le persone che riescono a superare, che dicono essere state 72, se il conto è giusto. Si arriva all’ottavo, poi il nono, e la cosa più bella è arrivare al tunnel dello stadio, a quel punto la fatica non si sente più.. la gente comincia ad urlare, urli un po’ pure tu senza sapere il perché e quando si vede il traguardo inevitabilmente si aumenta, si fa l’ultimo scatto e si finisce la corsa nello stadio assolato in mezzo alla folla. Comincia la conta degli smarriti, riacchiappati tutti, si fa il servizio fotografico con bandiera, medaglia e sullo sfondo la curva, finalmente si va a godere la merenda, il thè e i biscotti più buoni del mondo. A piedi si torna al circolo, dove si fa una seconda merenda, e si è tutti contenti, contenti di essersi svegliati presto, di aver sentito freddo, di aver faticato, di non essersi fermati, di essere riusciti a fare 10 km di seguito, di aver fatto una cosa che comunque rimarrà e costruisce qualcosa di sé in positivo e, se uno è contento di tutto questo, vuol dire una cosa sola: cbe lo sport gli piace, e soprattutto che fa bene a tutti… tutto sommato, forse se finora non si è trovato un altro nome per la squadra vuol dire che è quello giusto: SportInsieme sempre!

Forza Canottieri Rai, e anche un po’ podisti

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