SportivamenteInsieme asd CANOTTAGGIO

Scuola Canottaggio e Dragon Boat presso il Circolo Sportivo Rai – Roma

Canottaggio

IL CANOTTAGGIO, UN SOLO GESTO, MILLE VARIABILI di Jacopo Benedetti

Ricevo e pubblico volentieri le riflessioni sul canottaggio del nostro Jacopo

IL CANOTTAGGIO: UN SOLO GESTO, MILLE VARIABILI Ricordo di aver letto tanti anni fa con un articolo su Focus che metteva a confronto la “completezza” di diversi sport in termini di benefici muscolari e cardiovascolari: in questa classifica il canottaggio era secondo dietro al triathlon che in realtà non è uno sport, bensì tre! In questo il canottaggio non ha rivali: allena la resistenza fisica, il cuore, i muscoli e rinforza le ossa…e anche un po’ il carattere…un canottiere è anche un buon mezzofondista, un body builder, un discreto nuotatore. E’ strano pensare come uno sport caratterizzato dalla ripetizione infinita dello stesso gesto sia effettivamente così efficace per il nostro corpo! La vogata è un gesto composto da due anime molto differenti…che convivono nello stesso ciclo della durata di circa 2-3 secondi…da una parte forza, potenza, velocità, impulsività…dall’altra leggerezza, equilibrio, controllo, sensibilità. Quale altro sport mette in connubio queste due caratteristiche così diverse? Basta vedere un video di un singolista olimpico per rendersene conto…questi canottieri sembrano volare sull’acqua, capaci di imprimere oltre un quintale di spinta in ogni colpo ed immediatamente dopo “controllare” il movimento giocando sui “grammi” di equilibrio in ripresa. Si pensa al canottaggio come uno sport caratterizzato dalla prima caratteristica, mai dalla seconda…..è proprio dalla capacità degli atleti di sapersi esprimere nella vogata anche con la leggerezza di uno schermidore, la sensibilità di un tiratore di carabina, l’equilibrio di un volteggiatore. La vogata è un semplice gesto che racchiude in se una miriade di fattori che ne condizionano la ripetitività, l’efficacia ed in ultima istanza, la velocità della barca. Giusto per fare qualche esempio il gesto della vogata è sensibile al tipo di barca, alla sua velocità, all’altezza dei vogatori, alla loro posizione in barca, alle condizioni dell’acqua, alle condizioni atmosferiche: i canottieri professionisti conoscono bene queste caratteristiche e ne sanno trarre vantaggio in ogni situazione di gara e di allenamento. COPPIA vs. PUNTA L’eterno dilemma…quale è la remata più bella? Quale più avvincente? Quale è il gesto più bello da vedere? Secondo me non c’è una risposta esatta, ci sono scuole di pensiero e le preferenze personali. L’unico elemento incontrovertibile è che, a parità di vogatori in barca, le barche di coppia sono più veloci di quelle di punta…uno dei motivi principali è legato alla asimmetria del gesto che rende il contributo braccio interno meno efficente se confrontato alla vogata di coppia. Ho avuto la fortuna di salire su tutti i tipi di imbarcazione ed è incredibile come ciascuna di esse possieda delle caratteristiche uniche. Ci sono le barche fuori scalmo veloci e sensibili, quelle di tipo regolamentare che ci riportano alla mente le radici di questo sport e le coastal…variante divertente che “apre verso il mare” il nostro sport vissuto su fiumi e laghi. BARCHE FUORI SCALMO Singolo – La barca dei leader. E’ la barca dove generalmente si siede uno degli atleti più forti della rosa, è la barca dove si è solo se stessi contro tutti, dove vale in assoluto il principio del “the more you push, the more you get!”. I singolisti sono dei potenti danzatori sull’acqua che sanno esattamente come trasformare ogni kg di forza impressa in velocità della barca. Doppio – La barca della fiducia reciproca. E’ la barca dove, assieme al due senza, si ha di più simbiosi tra canottieri perché ciascuno dei vogatori percepisce esattamente quanto sta contribuendo il compagno. E’ una barca sensibile e veloce dove i canottieri devono essere molto attenti al ritmo per non imprimere effetti negativi (beccheggio) attraverso un gesto affannato o tecnicamente sbagliato. Quattro di coppia – Il vaporetto. Personalmente è una delle barche più belle. Il gesto richiede un assieme assoluto perché solo attraverso il sincronismo perfetto degli atleti si garantisce la velocità (la mancanza dell’assieme attraverso l’azione anticipata di un vogatore incontra il “muro” di inerzia di altri 3 atleti!). E’ il gesto dove, assieme all’otto la passata in acqua è più veloce, la spinta è molto veloce in acqua ed i gesti di finale, ripresa ed attacco richiedono massima precisione. Due senza – Il singolo con due vogatori. E’ la barca della massima sensibilità, della fiducia reciproca, dell’armonia e del sincronismo. Assieme al due con è la barca dove l’equilibrio è garantito in modo parziale da ciascuno degli atleti: il capovoga si occupa di un bordo, il prodiere dell’altro. E’ la barca dove quest’ultimo è costretto ad operare in perfetta simbiosi con il capovoga interpretando in maniera predittiva ogni colpo ed ogni variazione, anche attraverso l’azione del timone. Il due senza non ammette asincronia per non finire in acqua o per non andare sulle boe! Due con – Il sacrificio. E’ la barca fuori scalmo più pesante. Ogni colpo in acqua è un macigno da sollevare o una montagna da scalare. E’ una barca di tradizione nel contesto partenopeo, generata dai successi dei fratelli Abbagnale. E’ purtroppo caduta in disgrazia da quando è stata esclusa dalle competizioni olimpiche. Quattro senza – Her Majesty. La barca per eccellenza, la barca dove i colossi olimpici si sfidano e dove molte nazioni puntano tutte attraverso la turnazione di ampie rose di atleti. Il fatto che gli inglesi lo chiamino semplicemente FOUR è indicativo dell’importanza che riveste per loro. Vedere una gara olimpica di quattro senza garantisce la visione della massima espressione del gesto atletico e tecnico. Quattro con – Fra tutte è la barca meno apprezzata ed in lento ed inesorabile abbandono. Come per il due con è una barca molto pesante in cui la passata in acqua è lenta e faticosa. Otto – L’ammiraglia. E’ la barca che esprime la massima velocità in acqua ed in cui gli atleti compiono il gesto della vogata in maniera più veloce. Richiede la massima pulizia del gesto atletico, rapidità di ingresso e finale, in cui gli errori si pagano cari (il temuto embardèe con tanto di espulsione acrobatica in acqua). E’ bellissima da vedere una partenza in cui si possono vedere contemporaneamente 48 atleti remare a oltre 40 colpi al minuto! Otto di coppia – Il millepiedi. E’ una barca atipica ma divertente. E’ generalmente la trasformazione in coppia di un 8+ attraverso la costruzione di scalmi ad-hoc. La passata in acqua è velocissima e leggera…tanto dal non sentire quasi fatica. Attrae la curiosità degli altri canottieri e dei passanti lungo le rive di laghi e fiumi. BARCHE TIPO REGOLAMENTARE Yole & Canoini – La tradizione. Sono barche pesanti, si trovano in tutti i circoli perché facili da remare dai principianti. La passata in acqua è pesante e non richiede grande sensibilità. Sono barche bellissime da ammirare (…e da “odorare” per i profumi emanati dalle resine e dai legni) perché sono le uniche rimaste in cui si può ammirare la bravura dei maestri d’ascia nel modellare il legno alla forma dello scafo. COASTAL ROWING Coastal di coppia –Speriamo che ci siano le onde! Barche divertentissime da remare perché sono utilizzabili in condizioni di mare mosso e che permettono la formidabile esperienza di surfare l’onda. Diverso discorso se il mare è piatto…pesanti e lente! E se fuori piove? Non c’è problema, esistono gli strumenti per simulare il gesto della vogata in contesto indoor. Indoor rower o Remoergometro – La macchina della verità. E’ l’oggetto tanto amato/odiato dai canottieri perché mette alla luce delle sole le proprie capacità fisiche ed atletiche. Dal remoergometro non si scappa! Tutti i canottieri, amatoriali e professionisti, si misurano con questo strumento di allenamento e soprattutto di “benchmarking”. E’ lo strumento che garantisce agli atleti di misurare loro stessi durante la stagione attraverso i cosiddetti “massimali” nonché alle federazioni ed i circoli remieri di effettuare una prima grande selezione degli atleti più forti. Una divertente variante dell’uso del remoergometro è attraverso gli slides che permettono la connessione fisica su guide scorrevoli di più remoergometri come in una vera barca. Recentemente si sono diffusi i remoergometri dinamici che a differenza degli statici permettono una migliore simulazione della vogata in acqua. Il canottaggio è universalmente riconosciuto come sport di fatica, di sacrifici e dalla lunga tradizione. Quante volte sentiamo “invocare” il canottaggio nelle similitudini alla vita reale (tipo…ragazzi, non stiamo remando tutti nella stessa direzione)….. Allora mi domando, ma perché tutti continuano a chiamare quella cosa lunga e stretta che ci fa galleggiare sull’acqua….canoa?

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