Un sogno di nome….canottaggio

In tempo di Corona Virus: 19 marzo 2020

…sono entrato di soppiatto al Circolo, ho preso il singolo, l’aria era tersa e frizzante, sapevo di non poterlo fare e per questo ne godevo di più ! Scendo con la barca in equilibrio sulla spalla e la adagio sull’acqua. Respiro profondamente l’aria quasi primaverile e dopo aver messo i remi salgo in barca. Con una leggera spinta mi distanzio dal pontile. Solo braccia, braccia e busto e finalmente mezzo carrello e poi via leggero e concentrato. Il fiume tutto per me con la barca che scivola nervosa. Passo davanti al Circolo Aniene che sembra una cattedrale del deserto …..solo le anatre, i cormorani con i gabbiani animano un paesaggio immobile e vuoto . Remo solitario e felice di questo insperato privilegio rubato al destino. Passo e sfilo il Reale Circolo Canottieri Tevere Remo dove qualcuno ha dimenticato una vecchia canottiera con i colori sociali sbiaditi sulla panchina del galleggiante chiuso. Remo fino al ponte dell’Olimpica dove al Circolo Tiber qualcuno sta sistemando qualcosa ….e poi via verso il ponte della ferrovia. Oltre il ponte si apre un poco lo specchio di acqua e girandomi per controllare la presenza di ostacoli o di un improbabile barca noto una figura nel fiume ……mi avvicino e con stupore vedo una bellissima fanciulla che si bagna allegramente . La raggiungo e le chiedo chi fosse e perché da sola facesse il bagno nel fiume. Nuotando si gira con sguardo complice e malizioso e mi dice …..vieni ti stavo aspettando …! ………sul più bello……. mi sono svegliato !!!!!! Nicolò Cavalcanti