13 ottobre 2019 – Cronaca di una domenica a Bardolino Ed eccoci a Bardolino per i Campionati Italiani di canottaggio con il 4 Yole femminile misto Sportivamente Insieme/Tevere Remo composto da Matilde Graziano, Livia Ravoni, Patrizia Lauriola ed Emanuela Franzoni. L’evento remiero è diventato un appuntamento classico del canottaggio invernale a cui prendono parte diversi equipaggi da tutta Italia proprio per il clima mite e la calda accoglienza che la cittadina riserva a tutti noi canottieri..non trascurabile è la concomitanza dell’evento con il periodo della degustazione del vino novello! La competizione alla quale prenderemo parte si disputerà la domenica, pertanto, abbiamo tutto il sabato per prendere confidenza con la cittadina: ci concediamo un bel giro in bici lungo lago intervallato dall’immancabile visita alle cantine per la degustazione del corposo Bardolino; non manca un sopralluogo al campo di gara dove, nel pomeriggio, è previsto l’aperitivo del canottiere…non possiamo di certo mancare!!! Cena light e condivisione della strategia da adottare in gara e poi pronti per il meritato riposo. Ci svegliamo con una strana lentezza..facciamo fatica a carburare e a focalizzarci sulla gara anche perché secondo il tabellone la nostra partirà alle 14.50; decidiamo, pertanto, di attivarci per andare a supportare il 4 Yole maschile del nostro club schedulata per la tarda mattinata. Lungo la strada incrociamo qualche viso noto, ci sono 4 equipaggi femminili che vengono da Roma come noi e tanti volti nuovi; tentiamo, distrattamente, di capire chi saranno le nostre avversarie ma al momento non sembra interessarci molto, la gara ancora non è imminente e l’adrenalina pre-gara non sembra ancora appartenerci. Ci disponiamo a bordo lago e iniziamo a guardare distrattamente le gare; la partenza non è visibile dal villaggio per cui riusciamo soltanto a focalizzarci sulle fasi finali. Un’occhiata all’orologio ed ecco che l’ansia comincia a crescere..mi sa che tocca iniziare a prepararci. Ci dirigiamo verso la nostra barca, un 4 ben tenuto messo a disposizione dalla Società Adria, mentre un timido sole inizia ad affacciarsi dopo una mattinata dai contorni grigi. Finalmente in acqua..sistemiamo le pedaliere, controlliamo che i carrelli scorrano senza intoppo e iniziamo lentamente a remare cercando di prendere confidenza con la barca e a concentrarci sull’imminente gara; la distanza da coprire è di 1000 metri in condizioni diverse da quelle nelle quali solitamente ci alleniamo, qui c’è onda che per noi non è facile da gestire ma lo faremo al massimo delle nostre capacità seguendo il mantra che il nostro timoniere Paolo ci ripete sempre: “mai mollare, mai risparmiarsi e tirare ogni colpo come se fosse l’ultimo”. Lentamente iniziamo a remare e a riscaldarci: prima una decina di palate solo con le braccia, poi anche con le spalle, infine, iniziamo a muovere il carrello ed a portare il colpo, cercando man mano sempre più l’ampiezza e la profondità. Arriviamo finalmente al campo gara e ci disponiamo per la partenza in linea con gli altri equipaggi: due mezzi tre quarti e tutto carrello e senza neanche rendercene conto siamo partite! I primi colpi sembrano risentire dell’onda e del tentativo di cercare l’assieme che
troviamo ben presto sotto l’incitamento del nostro timoniere che ci esorta a restare concentrati e con la testa sulla nostra barca. I primi 200 metri scorrono velocemente, tentiamo con la coda dell’occhio di sbirciare come siamo piazzati rispetto agli altri equipaggi ma non c’è tempo poiché il timoniere è pronto a chiamarci 10 colpi forti che ci portano quasi a metà percorso, quando sento alle mie spalle parole concitate e incomprensibili ma capisco che qualcosa non va..il numero 3 ha perso il carrello e la barca inizia a non avere più l’assieme e a rallentare vertiginosamente ma continuiamo a remare; comunque vada mai mollare!! Miracolosamente la numero 3 riesce a sistemare il carrello e via ritroviamo l’armonia che sembrava persa sotto le urla concitate del timoniere che ci chiede altri 10 colpi e poi ancora altri 10 nel tentativo di andare a recuperare lo svantaggio rispetto agli avversari. La fatica si fa sentire, sembra inizi a mancare l’aria nei polmoni ma con la coda dell’occhio si intravede una barca avversaria allineata …la stiamo superando! Gli ultimi 200 metri ci attendono e prima della fine ci viene richiesto di dare il massimo… possiamo ripetere l’impresa e superare anche i prossimi avversari …1, 2,3 ..10 colpi e siamo in linea..in un crescendo di urla e di fervore emotivo voliamo verso gli ultimi 100 metri sull’onda dell’incitamento del timoniere che ci comunica che siamo superando gli avversari..gli ultimi 10 colpi e abbiamo finito..il traguardo è li e ci attende….chiudiamo secondi a soli 16 secondi dai primi classificati, il CC di Padova, con il nostro timoniere ormai privo di voce. Una gara emozionante, in soli 4 minuti si sono alternati stati di ansia, di grinta, di scoraggiamento di voglia di farcela e di dare il massimo! Grazie Bardolino..ti lasciamo pieni di gioia e soddisfazioni con già la mente proiettata verso la prossima gara. Matilde Graziano
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