SportivamenteInsieme asd CANOTTAGGIO

Scuola Canottaggio e Dragon Boat presso il Circolo Sportivo Rai – Roma

Canottaggio

Campionato coastal rowing 2019 – Pescara

Il 4x/+ femminile dei Canottieri Rai ha partecipato ai campionati di coastal rowing che si sono svolti a Pescara dal 28 al 29 settembre 2019 sulla distanza di 5000 metri. L’anno precedente eravamo state – sempre per i campionati di coastal – a Palermo, ma questa è un’altra storia. La squadra si è “ringiovanita” e a capovoga abbiamo una ex canottiera (Livia) “giovane e forte”, insomma per noi “un mostro”. Le altre siamo sempre noi (Patrizia, Cinzia, Daniela) – posizionate in barca in “ordine di vecchiaia”. Riusciremo a starle dietro senza “sciacquettare i remi” come ci dice sempre Paolo? Non avevamo molti dubbi perché sapevamo di avere con noi la mitica Simona, timoniere che non perdona. Certo un po’ preoccupate lo eravamo. Sapevamo di dover dare il massimo e abbiamo cercato di impegnarci molto sin dalla preparazione che – purtroppo – essendo la gara a fine settembre, ci ha visto coinvolte seriamente solo da fine agosto. L’intenso lavoro svolto a settembre ci faceva comunque ben sperare. Volevamo quanto meno non sfigurare con i nostri equipaggi rivali, squadre che regolarmente si allenano sul mare tutto l’anno (team campani, triestini, e soprattutto le fortissime “ragazze” pescaresi che già l’anno precedente a Palermo sembravano provenire da un altro “pianeta”). Arriviamo a Pescara il venerdì pomeriggio e subito raggiungiamo il campo gara per cercare di fare un giretto in barca e “acclimatarci” così all’ambiente “marino”. Niente da fare. Si stavano ancora svolgendo le gare di sprint coastal rowing, competizioni divertentissime con partenza e arrivo di corsa da un traguardo posizionato sulla spiaggia di un canottiere membro dell’equipaggio (a seconda del numero dell’equipaggio: singolo, doppio o quattro). Ci siamo dovute accontentare di un tramonto spettacolare che ci ha riconciliato con il mondo. Durante la cena pregara, Paolo annuncia gli orari di gara e……… per l’equipaggio femminile la partenza è fissata alle ore 8:00 mentre i “ragazzi” della nostra stessa società gareggeranno con comodo alle ore 13:00. Dopo un iniziale scoraggiamento, al pensiero dell’alzataccia, abbiamo reagito positivamente pensando che saremmo state fortunate a gareggiare al fresco delle prime ore del giorno, in assenza di vento e con poche onde. Giorno della gara. Appuntamento ore 7:00, tutti al campo gara, uomini compresi. Sono 11 gli equipaggi femminili master nella fascia di età 43-54 anni. Abbiamo 10 squadre rivali. Siamo agguerritissime. Gli 11 equipaggi sono divisi in 2 gare. Vinceranno i migliori tre primi tempi in assoluto su 11 equipaggi. Noi facciamo parte del primo gruppo. Ci viene assegnata la barca, la numero 41. Ci mettiamo subito al lavoro per preparare scrupolosamente la barca e adeguarla alle nostre caratteristiche di voga (puntapiedi, carrello, remi). Breve riscaldamento, l’ansia sale, è giunto il momento di mettere la barca in acqua. La barca è in acqua ma ci accorgiamo subito che qualcosa non va, il timone è rotto. Momento di disperazione totale. L’idea di non poter gareggiare ci atterrisce, dopo tutta questa fatica fisica e mentale!!! Grazie a Paolo che si è immediatamente attivato, otteniamo l’autorizzazione a utilizzare l’imbarcazione vicino alla nostra, la numero 49. Diventiamo così, fin da subito, una “barca fantasma”, una barca che in acqua, in quella gara, non ci doveva stare. Ma questo lo sapremo solo dopo. Ci mettiamo in linea con le altre imbarcazioni, partenza non ancorata, allineamento immaginario ma controllato dai giudici. È previsto un countdown di tre minuti visivo, bisogna guardare tre palle rosse (molto lontane) che “cadono” a distanza di un minuto l’una dall’altra e ascoltare la sirena emessa dalla barca dei giudici in partenza (questo suono sicuramente udibile) che segue il “cadere delle palle”. Comunque, tra “palle” e “sirene” siamo tese ma non capiamo, quando vediamo che tutti scattano, che la partenza è avviata. Partiamo finalmente anche noi e subito remiamo forti, come ci ha insegnato Paolo, per distanziare le avversarie (partite sicuramente prima di noi). Massima concentrazione per lo sforzo immediato richiesto a tutti i muscoli e ai polmoni. Con lo sguardo ci accorgiamo di aver superato alcune imbarcazioni ma non sappiamo quante invece ci precedono. Il timoniere costantemente ci richiama la passata in acqua e il ritmo, tenuto meravigliosamente dalla nostra capovoga Livia. Il campo gara fortunatamente non prevede delle vere virate di boa (sulle quali riusciamo ad allenarci molto poco sul nostro biondo Tevere) per cui riusciamo a tenere sotto controllo le barche avversarie. Ad un certo punto siamo sole, solo una imbarcazione avanti a noi (i soliti mostri di Pescara), non ci sentiamo pressate da nessun equipaggio e così proseguiamo la remata in modo costante sempre richiamate appena caliamo di intensità e ritmo da Simona che conosce bene le nostre potenzialità e sa come motivarci. Non dobbiamo mollare perché vince chi fa il tempo migliore. La fatica, già a metà gara, si fa sentire soprattutto perché noi “fiumarole” non siamo abituate agli spazi aperti privi di punti di riferimento. La boa n. 5, che ci avrebbe indicato l’imminenza dell’arrivo (percorso studiato prima della partenza) sembrava non arrivare mai. Il richiamo del timoniere si fa più imperioso proprio a ridosso degli ultimi 500 metri, il richiamo a “la testa in barca” ci fa raccogliere le ultime energie rimaste e anche quelle che non pensavamo più di avere e, con vigore, trascinate dall’immancabile tenacia del capovoga, giungiamo al traguardo, sfinite. Siamo “seconde” nella nostra manche. Speriamo di aver fatto un buon tempo. Lo speaker annuncia l’arrivo del nostro equipaggio, ma non capisce chi siamo, l’imbarcazione 49 non corrisponde ad alcuna società. Aspettiamo con ansia di conoscere i tempi anche delle imbarcazioni che hanno concluso la seconda manche. Anche nella seconda manche al primo posto si è classificata una squadra di Pescara. Pescara ha vinto sia la prima che la seconda manche. Dei mostri!! Il tempo passa ma i risultati non arrivano. Paolo va a vedere cosa succede e parla con i direttori di gara. Finalmente si capisce che l’equipaggio n. 49 è Sporticamenteinsieme di Roma. La conferma dei risultati però arriverà solo dopo circa un’ora. Al primo e secondo posto si confermano, come a Mondello, gli equipaggi della società Pescara. Noi siamo TERZEEEEEEEE con il tempo di 26:28:34. Le prime “fiumarole”. Finita la gara, nonostante la fatica e lo sforzo fisico che alcune volte ci fanno dire: “ma chi ce lo fa fare!!, basta!!”, già si pensa alla prossima partecipazione a settembre 2020, in Sardegna, COVID 19 permettendo. Daniela e Cinzia

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