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Scuola Canottaggio e Dragon Boat presso il Circolo Sportivo Rai – Roma

Canottaggio

Vesta Veterans Regatta 2019- Londra

LONDRA – VESTA VETERANS’ HEAD OF THE RIVER RACE 2019 31 marzo 2019 “OK, questo è il ponte di Hammersmith, più della metà del percorso è andato… Ho ancora fiato, ce la posso fare… Le gambe reggono, la spalla mi fa un po’ male, ma la posso gestire. La barca scorre” Dalla partenza al ponte di Barnes abbiamo superato parecchie barche, altri equipaggi misti come il nostro, ma anche un paio di equipaggi maschili. “Ma allora”, ho pensato, “abbiamo un buon ritmo per davvero!” La partenza in corsa è stata buona, buon coordinamento da subito, e poi il primo inconveniente, il coxbox

del timoniere ha smesso di funzionare e non è stato più possibile sentire le indicazioni di Will. Panico! E adesso? Will ha urlato senza sosta per tutto il percorso di gara, ma non lo abbiamo quasi mai sentito, almeno dal carrello numero 3 in poi. “Ma come, gli speaker avevano funzionato bene per tutto l’allenamento, proprio ora?” In effetti la strumentazione tecnica ci aveva assistito durante l’uscita di prova fatta il mattino. Ma in realtà solo quella, perché Will, il nostro timoniere, non era rimasto troppo entusiasta dell’uscita: ancora qualche incertezza tecnica, un assieme che non sempre c’era e la barca a tratti poco stabile, a cui si aggiungeva il nostro timore quasi reverenziale nei confronti del Tamigi, un fiume ampio e capriccioso, molto più del “piccolo”, biondo Tevere cui siamo abituati. Ma i disguidi non vengono mai soli. Il mattino della gara avevamo scoperto che bisognava andare a ritirare i documenti alla sede della Vesta, ovviamente dalla parte opposta della città rispetto al RUMS boatclub, dove stavamo e cosi… “Uber grazie di esistere!”. Abbiamo prenotato una macchina, siamo corsi al quartier generale della gara, presa la preziosa busta con i numeri di gara, il nostro è il 199, e tornati indietro in tempo per l’uscita di prova sul Tamigi con Will. Grande timoniere, Will, positivo, simpatico, disponibile e divertito all’idea di fare da timoniere a un equipaggio misto di italiani, tanto ci è piaciuto, che gli abbiamo regalato una bottiglia da un litro di Aperol. Il tempo delle reciproche presentazioni e con qualche timore iniziamo il briefing per capire le regole della gara e per imparare i comandi della vogata in inglese, perché non solo i posti barca si contano dal timoniere al capovoga, che si chiama stroke, mentre il timoniere bow, ma il remo è detto blade, il carrello slide, la spinta catch e lo stop si dice Easy off. Dopo il briefing non era proprio tutto chiaro, nessuno di noi aveva capito come funzionava il posizionamento per la partenza, ma confidavamo nell’esperienza di Will, per cui con grande entusiasmo accettiamo di andare a prendere la barca per l’uscita di prova. Appresi anche i comandi e le manovre per far uscire la barca dalla rimessa, posizioniamo il nostro 8+ sui cavalletti, pronti per l’uscita, ma, ci avvisa Will, dobbiamo toglierci scarpe e calze per portare la barca nel fiume. Entrare a piedi nudi nell’acqua del Tamigi a marzo non è il massimo, si fa, del resto lo fanno tutti, è parte della tradizione remiera inglese e di essere qui a Londra! L’uscita di prova non aveva convinto il timoniere e neppure noi dell’equipaggio, ma come mai? Ci eravamo allenati poco? Non ci pareva. Dovevamo cercare un maggiore affiatamento? Non c’era tempo per recriminazioni o dubbi, la gara era a poche ore di distanza e rimaneva giusto il tempo per un ultimo briefing e per mangiare qualcosa, prima di tornare in barca e mettersi in posizione per la partenza. Una bevanda calda, un panino e poi via, tutti in barca, la gara sta per iniziare! “Dai, spingi con le gambe, non ti concentrare solo sul remo. Allungati bene, non accorciare la remata, ce la puoi fare…” me lo sono ripetuto tutto il percorso di gara, gratificato dal ritmo preso dalla barca e nel vedere gli altri equipaggi allontanarsi. Una sola barca accorciava la distanza, un team tedesco, identificato dalla divisa con la bandiera, questi invece si facevano strada e si avvicinavano sempre di più alla nostra barca, senza mai superarci. Continuavo a ripetere mentalmente il mio solito mantra, quando vedo l’arrivo della gara, del tutto inaspettato, non avevo avuto più punti di riferimento, nessun ponte dopo quello di Hammersmith, però la gara era finita, ero ancora vivo e le gambe facevano male, ma non così tanto da non esultare dalla gioia. Apprendiamo dopo di esserci qualificati secondi nella nostra categoria, Novice misto, preceduti di pochi secondi dal famigerato equipaggio tedesco. Quello che non avevamo considerato era il ritorno controcorrente, per riportare la barca al club che ci ospitava. Paolo aveva il volo di ritorno dopo poche ore, così è sceso all’arrivo e abbiamo remato in 6 gli 8 km di ritorno fino al circolo RUMS. Una bella gara, un bel piazzamento e non sono mancati i complimenti di Will, che completamente afono, ci dice che eravamo stati bravi e che non si aspettava che avremmo tenuto quel ritmo sostenuto tutta la gara e, aggiungo io, remando bene. Grande gara, da rifare, nel 2020! Così pensavamo allora, prima del Grande Bacillo Maledetto! Ma di sicuro ci sarà un 2021 a ripagarci di tante fatiche! Luca e Ale

  1. Daniela Cusmai

    Bravissimi. Bella gara, descrizione fantastica. Avete omesso qualche particolare … ma ci sta

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